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    ANTIMICROBIAL EFFECT OF NEW RESTORATIVE DENTAL MATERIAL INCORPORATING SILVER NANOPARTICLES

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    Secondary or recurrent caries are dental lesions originated at the margins of an existing restoration, and are considered the most common reason for restoration failure. Usually, these lesions are histologically similar to the primary caries and can be difficult to detect unless somewhat advanced, resulting in a considerable loss of tooth structure. Over the past decades, resin-based dental materials have been used in restorative dentistry for their excellent esthetics and improved mechanical performance. However, they represent potential sources of carbon and energy for microorganisms including oral bacteria and fungi residual in the dental cavity. In addition, cariogenic bacteria can infiltrate the restoration-tooth margins compromise the restoration’s longevity. Because caries at the restoration margins is a main reason for restoration failures, it would be highly desirable for the composite and bonding agent to possess antibacterial capabilities. Novel antibacterial dental materials were developed by introducing quaternary ammonium monomers, including 12-methacryloyloxydodecylpyridinium bromide (MDPB), dimethylaminohexadecyl methacrylate (DMAHDM), and dimethylaminododecyl methacrylate (DMADDM). These monomers can form covalent bonds with the polymer matrix and be immobilized in the resin-based materials, representing a non-released, contact-killing agent. Several other antimicrobial formulations were also developed, including a methacryloxylethylcetyl dimethyl ammonium chloride (DMAE-CB) containing adhesive, quaternary ammonium polyethylenimine (PEI) nanoparticles for antimicrobial dental composites, antibacterial glass ionomer cements, and antibacterial nanocomposites and bonding agents incorporating a quaternary ammonium dimethacrylate (QADM). Quaternary ammonium acrylate (QAM) resins possess positively-charged quaternary amine N+ which can interact with the negatively-charged membrane of bacteria, leading to membrane disruption and cytoplasm leakage. It is postulated that long-chained quaternary ammonium compounds can be especially effective by inserting into the bacterial membrane, resulting in physical disruption and bacteria death. Aside from the antibacterial monomers added to the resin matrix, an alternative approach is to add silver nanoparticles. Indeed, silver (Ag) is known for its antimicrobial activity against a diverse group of bacteria and has been used for many years as an antimicrobial substance in the medical field. Composite containing Ag particles with long-lasting antibacterial activity have been manufactured and observed to inhibit S. mutans growth . In addition, resins containing Ag nanoparticles were able to inhibit biofilm viability. Although the restorative materials had significant evolvement in the past few decades, the high rates of treatment failure suggest that the current restorative approaches are not yet optimized and have a potential for improvement. The aim of this work is to synthesize and evaluate new bioactive and antibacterial composite materials based on photo-activated Bis-GMA/TEGDMA matrix, containing an hydrotalcite-like compound intercalated with Ag nanoparticles as filler. We have obtained a dental resin with improved physical and biological properties and, in addition, able to release low amount of silver in a controlled and tunable way for a long period of time. In contrast to the conventional and resin-modified glass-ionomers, our CR-Agx were able to release silver ions when intraoral pH values drop below the critical pH of 5.5, counteracting the demineralization process of the tooth surface. The caries protective effect of these materials may be related to the material’s ability to release adequate amounts of silver ions for sustained periods of time and during acidic attack

    IDEM: affidabilit? e riservatezza nella gestione delle identit? per l'accesso a servizi remoti

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    not availableIn seguito all'evoluzione tecnologica degli ultimi anni, i sistemi informativi delle organizzazioni sono cresciuti rapidamente fino a coprire capillarmente le intere strutture. I problemi relativi alla sicurezza dei dati si sono conseguentemente molt iplicati con la necessit? di essere affrontati da vari punti di vista (fisico, logico, applicativo e procedurale) e con l'ausilio delle tecnologie che lo stato dell'arte pu? offrire. Nonostante ci? la robustezza del sistema pu? essere vanifica ta se le credenziali di accesso ai dati sono deboli o se una revoca dei diritti di accesso ai dati - ad esempio per un utente che chiude il proprio rapporto con l'ente di appartenenza - non si riflette sui meccanismi di autenticazione e autorizzazione im plementati per lo specifico servizio. Tali situazioni sono tanto pi? frequenti quanto pi? sono numerosi i servizi con autonomi sistemi di autenticazione. Le problematiche descritte possono essere affrontate e risolte tramite l'implementazione di un Identity Manager, se limitate ad un contesto locale (intranet), ma gli stessi problemi si possono riproporre su pi? larga scala quando un servizio utilizzato dagli utenti di un'organizzazione viene offerto da un soggetto esterno all'organizzazione stessa. Infatti la diffusione di servizi Web-based forniti anche a terzi amplifica il problema della gestione dell'accesso ai dati da parte di utenti poco noti o totalmente ignoti a chi offre il servizio. Come spesso accade, l'accesso ad un servizio richiede la preventiva iscrizione, da parte dell'utente, al servizio stesso mediante la sottomissione di un insieme di dati personali pi? o meno significativo. In questo modo i dati dell'utente verranno replicati su diversi sistemi con conseguenti problemi di privacy e di co nsistenza (i dati potrebbero subire variazioni senza che il gestore del servizio possa venirne a conoscenza). In una simile situazione una possibile alternativa ? quella di stabilire degli accordi formali fra le parti e costituire una Federazione di servizi infotelematici. La gestione delle identit? diventa quindi essenziale e alla pi? classica figura del Service Provider (SP) - il fornitore del servizio - si affianca quella dell'Identity Provider (IdP). Da qualche tempo molte organizzazioni (in particolar modo quelle a fini di ricerca come Internet2 americana, SWITCH svizzera, RedIRIS spagnola ed altre) si sono organizzate in federazioni per l'erogazione dei servizi infotelematici. Anche in Italia, c on il patrocinio del GARR, ? in corso un progetto (IDEM) con lo scopo di creare un sistema federato per la condivisione di servizi fra enti di ricerca e universit?

    Progetto di un sistema per la conservazione a lungo termine e a norma di legge di documenti elettronici

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    NOT AVAILABLENell\u27articolo viene presentato il lavoro svolto dall\u27Istituto di Fisiologia Clinica del CNR per la progetta- zione di un sistema di gestione elettronica dei dati prodotti durante l\u27attivit? clinica. Per garantire una conservazione di lungo periodo e il rispetto dei termini di validit? legale, ? stato necessario utilizzare strumenti e metodi di prevenzione nei confronti dell\u27invecchiamento dei supporti, dell\u27obsolescenza dei formati software e della scadenza delle firme digitali. Il sistema ? stato progettato rispettando la normativa CNIPA e in con- formit? con lo standard ISO OAIS. Il risultato finale ? stato la realizzazione di un sistema molto semplice dal punto di vista architetturale, modulare e flessibile in vista di un\u27esportazione verso altri enti. Particolare attenzione ? stata posta agli strumenti di indicizzazione e all\u27utilizzo di software open source

    Two-step Runge-Kutta methods with quadratic stability functions

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    We describe the construction of implicit two-step Runge-Kutta methods with stability properties determined by quadratic stability functions. We will aim for methods which are A-stable and L-stable and such that the coefficients matrix has a one point spectrum. Examples of methods of order up to eight are provided

    Internet e programmi EQAS IFC-CNR

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    Not availableDa oltre 20 anni l\u27Istituto di Fisiologia Clinica del CNR si occupa di programmi di Valutazione Esterna di Qualit? (External Quality Assessment Schemes, EQAS) in immunometria. Ad oggi oltre 1000 laboratori italiani e di altri paesi europei partecipano ai programmi Immunocheck (ormoni), Oncocheck (marcatori tumorali) e Serocheck (marcatori di infettivit?). Un nuovo sistema di gestione basato sul web ? stato sviluppato per lmmunocheck. L\u27utilizzo nell\u27EQAS dell\u27ICT (Information and Communication Technology) e di un sistema di gestione basato sul web velocizza i processi automatici e manuali (evidenziando risultati anomali), aumenta l\u27interazione permettendo ai laboratori un accesso diretto ai propri dati, velocizza la produzione dei report, riduce la probabilit? di errori e incrementa l\u27affidabilit? statistica delle informazioni attraverso la capacit? di gestire un numero elevato di partecipanti. I dati sono archiviati per mezzo di un database relazionale la cui interfaccia ? costituita da un sito web di amministrazione (gestione dell\u27anagrafica e dei dati relativi agli esercizi di controllo, analisi statistica) e da un sito web, recentemente sviluppato, dedicato ai partecipanti; quest\u27ultimo permette di inserire i risultati delle analisi effettuate sui campioni di controllo oltre che accedere a numerose informazioni statistiche estratte dalle elaborazioni effettuate sull\u27intero campione di dati. La correttezza dei dati inseriti ? verificabile dal laboratorio grazie alla ricevuta inviata immediatamente e automaticamente tramite e-maiI. I laboratori possono ottenere il report, prodotto in formato PDF, via e-mail o scaricandolo a richiesta dal sito; il report viene generato nel momento in cui viene richiesto (on-demand), utilizzando i dati pi? recenti disponibili in archivio. Il formato PDF offre ulteriori vantaggi, quali, la possibilit? di stampare il report con un layout definito all\u27origine e non dipendente dall\u27applicativo usato per visualizzarlo o stamparlo e la possibilit? di apporre al file del report una firma digitale con valore legale. Tutto il sistema ? stato sviluppato utilizzando software libero. Il numero dei partecipanti Immunocheck che usa Internet ? in costante aumento; tuttavia il massimo vantaggio si avr? con l\u27adesione di tutti i partecipanti rendendo possibile una consistente riduzione del tempo che intercorre tra le analisi dei laboratori e la produzione dei report

    Natural Volterra Runge-Kutta methods

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    A very general class of Runge-Kutta methods for Volterra integral equations of the second kind is analyzed. Order and stage order conditions are derived for methods of order p and stage order q = p up to the order four. We also investigate stability properties of these methods with respect to the basic and the convolution test equations. The systematic search for A- and V0-stable methods is described and examples of highly stable methods are presented up to the order p = 4 and stage order q = 4

    Mechanisms of atherothrombosis in chronic obstructive pulmonary disease

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    Patients affected by chronic obstructive pulmonary disease (COPD) have an increased risk of atherothrombotic acute events, independent of smoking and other cardiovascular risk factors. As a consequence, myocardial ischemia is a relevant cause of death in these patients. We reviewed studies concerning the potential mechanisms of atherothrombosis in COPD. Bronchial inflammation spreads to the systemic circulation and is known to play a key role in plaque formation and rupture. In fact, C-reactive protein blood levels increase in COPD and provide independent prognostic information. Systemic inflammation is the first cause of the hypercoagulable state commonly observed in COPD. Furthermore, hypoxia is supposed to activate platelets, thus accounting for the increased urinary excretion of platelet-derived thromboxane in COPD. The potential metabolic risk in COPD is still debated, in that recent studies do not support an association between COPD and diabetes mellitus. Finally, oxidative stress contributes to the pathogenesis of COPD and may promote oxidation of low-density-lipoproteins with foam cells formation. Retrospective observations suggest that inhaled corticosteroids may reduce atherothrombotic mortality by attenuating systemic inflammation, but this benefit needs confirmation in ongoing randomized controlled trials. Physicians approaching COPD patients should always be aware of the systemic vascular implications of this disease

    Programmi di valutazione esterna di qualit? EQAS-CNR: gestione integrata di differenti VEQ attraverso l'uso dell'Information & Communication Technology

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    not availableLa Qualit? dei servizi ? un fattore d'importanza crescente. Diffondere la cultura della qualit? diventa una pratica fondamentale a garanzia dell'utente finale portando un beneficio indiretto anche al fornitore del servizio. I programmi di Valutazione Esterna di Qualit? (VEQ) sono fondamentali nel Sistema Qualit? dei laboratori clinici. In tutti i sistemi di valutazione e di accreditamento dei laboratori, i programmi di VEQ appaiono come elementi indispensabili per garantire in maniera obiettiva la competenza professionale e la qualit? delle prestazioni stimolando un continuo miglioramento. Il poster descrive le scelte effettuate nella progettazione ed implementazione del sistema informativo EQAS-CNR per la gestione delle VEQ

    Scoring system to evaluate analytical performance of laboratories participating in an EQA scheme for hormones

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    To allow laboratories an easy evaluation of thei own analytical performance, a new scoring system has been adopted in the External Quality Assessment (EQA) scheme for hormones (Immunocheck EQA; 1300 participants in Italy and in France; 18 control samples/year; 16 analytes). The score is assigned both to the results of a single assay (assay score) and cumulatively to all results of samples assayed in a control cycle (cycle score). Assay score. Each result is scored according to its deviation from target value expressed in SD units (Z-value). In detail the scores are: 4 (excellent) if Z <0.5, 3 (good) if 0.5<Z<1, 2 (sufficient) if 1<Z<2, 1 (inadequate) if 2<Z<3, -2 (unacceptable) if Z>3. Z-value is computed as ratio of percent deviation from target and "state-of-the-art" imprecision. Method mean is assumed as target; "state-of-the-art" imprecision is computed as mean CV of the methods most used in the survey (within-method, between-laboratories imprecision). Cycle score. The sum of score assigned to all samples assayed in a control cycle, normalised by the maximum achievable total score and expressed as tenth, describes the analytical performance off the laboratory. As an example, cycle score for fT4 assay was found better than 6/10 for 82% of participants, between 3/10 and 6/10 for 14% and worse than 3/10 for the remaining 4%.NON DISPONIBIL
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